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L’araldica tra ostensione e identità di famiglie e comunità
Autore: Autori Vari, a cura di Gustavo Mola di Nomaglio e Michelangelo Fessia Categoria: Storia Pubblicato da: Centro Studi Piemontesi – Ca dë Studi Piemontèis Anno Pubblicazione: 2020 ISBN: 978-88-8262-302-9 Pagine: 348 Paese: Italia / Torino Lingua: Italiano Editore/Stampato da: Per i tipi de L’Artistica Savigliano Visualizza pubblicazione sfogliabile
Descrizione:

Atti del Convegno, in occasione del 330° anniversario del consegnamento dello stemma della Città di Bene Bene Vagienna, 27 Ottobre 2018.

Il Centro Studi Piemontesi contribuisce, nel quadro delle proprie attività dirette e istituzionali, anche a multiformi progetti, sviluppati, all’insegna della polidisciplinarità, da prestigiose istituzioni culturali attive tanto in Piemonte quanto nelle regioni italiane, svizzere, francesi, che fecero parte degli Stati sabaudi. Con l’Associazione Culturale Amici di Bene, della quale sono apprezzatissime le attività di tutela del patrimonio culturale, storico e ambientale, intercorre un saldo rapporto di collaborazione, che ha portato nel corso degli anni alla realizzazione di convegni e pubblicazioni dedicati a differenti temi, in particolare storici e artistici, sempre finalizzati alla valorizzazione della cultura subalpina.
Al centro dell’attenzione vi è oggi l’araldica, una materia che deve l’odierno proprio riconoscimento di “scienza ausiliaria della storia”, a valenze molto concrete.
Se l’araldica gentilizia guarda specialmente alla storia, alla genealogia, alla storia dell’arte (e se ne ha qui ha un eccellente saggio riferito alla città di Cavallermaggiore) quella civica conserva, inoltre, caratteri e finalità pienamente attuali, per così dire, correnti.
Correttamente l’araldica è stata anche definita un “linguaggio”.
Linguaggio simbolico, ad esempio, o linguaggio feudale, come ha suggerito qualche studioso in relazione all’uso che ne fecero, con i propri sigilli stemmati, sovrani, feudatari, repubbliche, comuni, per manifestare il possesso e l’esercizio di diritti, di giurisdizioni, di dominio, come pure, oggi, a puro titolo esemplificativo, per certificare l’autenticità di atti o l’identità di persone. Non raramente uno stemma può suggerire il nome stesso di un paese o di una città, sia attraverso esplicite e facilmente interpretabili figure, sia mediante meno trasparenti e lineari allegorie, metafore, simboli.

Per parlarne hanno riunito le loro forze e competenze nelle pagine di questo volume studiosi noti ed autorevoli che hanno generosamente risposto all’appello del Centro Studi Piemontesi, in seno alle collane editoriali del quale non manca qualche importante studio in campo araldico, come quello di Federico Bona, pubblicato in collaborazione col Consiglio regionale del Piemonte, Onore, colore identità, il più ampio e insuperato repertorio edito di descrizioni e raffigurazioni di armi gentilizie subalpine.

 

 

 

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