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G. Botero – Le Relazioni Universali – Carattere Etnografico dell’Europa e suoi confronti – TESI DI LAUREA
Autore: Maria Dalmasso Categoria: Storia Pubblicato da: Associazione Culturale Amici di Bene - onlus Anno Pubblicazione: 2017 ISBN: n.d. Pagine: 96 Paese: Italia Lingua: Italiano Editore/Stampato da: con i tipi della ETICHETTANDO s.r.l. Visualizza pubblicazione sfogliabile
Descrizione:

Botero – Le Relazioni Universali – Carattere Etnografico dell’Europa e i suoi confini”.
Giovanissima (allora appena ventiduenne) la discusse, nel 1944, alla Facoltà di Lettere dell’Università di Torino.
Il mese scorso, andammo ad incontrare la Signora Maria Dalmasso Miglio, accompagnati da sua nipote, la dottoressa Graziella Dalmasso, per chiederle le motivazioni della scelta di un’opera dell’abate Botero per la sua tesi.
La Signora, ora novantacinquenne, ci ricevette in un salotto pieno di ricordi nella sua storica casa liberty di Fossano.
La memoria di questa dottoressa è eccezionale e si rimane incantati ad ascoltare con quale lucidità si ricordi di fatti ed eventi significativi del Novecento.
Studentessa “modello”, frequentò il liceo classico a Genova, ottenendo la maturità a soli 18 anni “saltando” l’ultimo anno. Si iscrisse quindi alla Facoltà di Lettere dell’Università di Torino superando brillantemente tutti gli esami previsti nei quattro anni.
Si ritrovò a questo punto a scegliere quale tesi proporre al suo docente, il Professor Magnaghi. Chiese consiglio al Professor Italo Mario Sacco che le suggerì di fare delle ricerche sulle opere realizzate da Giovanni Botero. Lo stesso professore aveva infatti dato alle stampe:
“Joannes Boterus Benensis” – Saggio storico biografico coi tipi di Francesco Vissio, Bene Vagienna MCMXXXVIl suggerimento del professor Sacco piacque alla giovane dottoranda anche perché un legame familiare la legava alla nostra cittadina.
Sua mamma, Domenica Dalmazzo coniugata Dalmasso, era benese e più volte le aveva parlato del monumento a Botero -opera del Cav. Simonetta- eretto nell’omonima piazza nel settembre del 1871.
Il fatto quindi che la figlia si laureasse con una tesi sul Botero le faceva immensamente piacere ed inorgogliva anche tutti i parenti benesi.
Fu così che, con diligenza e caparbietà, l’allora Signorina Maria si mise d’impegno riuscendo, nonostante la guerra, a redigere tutta la ricerca in brevissimo tempo con l’approvazione ed il plauso del Professor Magnaghi.
La dottoressa Maria ci ricordava che riuscì a discuterla brillantemente, dati i tempi poco felici, alle ore 17 del 19 dicembre 1944 e prima del coprifuoco …
Lasciamo quindi al lettore il piacere di leggere questa interessante tesi in cui si evidenzia, oltre all’impegno della neo-laureata, la modernità dell’opera di Botero il quale ebbe già allora una visione chiara e netta dei rapporti tra l’uomo e l’ambiente.
Nel concludere ringraziamo vivamente tutti coloro che hanno contribuito, a vario titolo, alla realizzazione dell’opera, in particolare il Dottor Antonio Miglio -figlio della Signora Maria- che ha promosso questa pubblicazione.

 

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